sabato 25 dicembre 2010

Tobillo + pantorrilla

Ale + asse di legno + 4 ruote + un venerdì pomeriggio = caviglia A e polpaccio B fuori uso. Mentre la mia faccia prendeva le forme delle bestemmie, arriva un altro a cui piace crearsi problemi con un asse di legno e quattro ruote. Lui però, Leonardo, se li crea e se li risolve molto meglio di me. Gli faccio la stessa domanda che due giorni prima feci ad un altro inciampatore - molto bravo anche lui: c'è qualche altro posto per inciampare con un legno e delle ruote a Valencia? È pieno, man, mi risponde Leonardo. E mentre mi raccontava di panchine in marmo e altre belle cose, pensavo all'inciampatore di due giorni prima, di cui non ricordo il nome, che mi aveva detto il contrario: di posti dove si può inciampare a Valencia senza che la polizia ti inviti al civile equilibrio c'è solo questo dove stiamo parlando.

Così lentamente sto imparando una ad una le linee di forza all'interno della rete degli inciampatori di Valencia. C'è chi un po' ce l'ha con le bmx che rompono il marmo a blocchi enormi, creando incomprensioni con la polizia e la sua immagine qualunquerrima dell'inciampatore -legno, bici o scarpe ruotate che siano. C'è chi la polizia la evita e non vuole essere interrotto nell'inciampare, al costo di costringere i suoi inciampi in un'area creata apposta. C'è chi della polizia non gli interessa e preferisce inciampare in maniera itinerante, seguendo i dislivelli che la città propone e facendosi fedelissimo allievo dell'urbanismo.

Mi piace molto come la pensano questi ultimi. Le abilità di un inciampatore si sviluppano necessariamente su una precisa composizione urbana. Mi piace pensare che la crescita urbana implica una precisa crescita cittadina su molteplici piani. Nella misura in cui, dopo l'Ancien Régime, allargare determinate strade ha significato impedirne il blocco con barricate in tempi di rivolta.

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